mercoledì 16 ottobre 2013

La gravidanza non è una malattia.

Generalmente non parlo di attualità, anche perché pur leggendo qualche giornale, guardo pochissima tv... ma lasciatemi dire due parole.
Cara Hunziker, spero tanto che tornando a 'Striscia' tu abbia spiegato meglio il tuo pensiero ma non avendoti vista ti spiego un attimo,come stanno le cose... al limite reperita adiuvant.

Noi mamme lo sappiamo bene che la gravidanza non è una malattia, anche se dopo un parto naturale difficile, in cui ti hanno messo più punti che a una porchetta, e non ti avvicini ad una sedia senza portare con te un cuscino morbidissimo o meglio una ciambella come chi soffre di emorroidi, ti assicuro che ti con vincerebbe sederti sul bancone del tuo programma solo una bella dose di antidolorifici... o una più consistente di euri.

La gravidanza comunque non è una malattia, ci trovi d'accordo, ma noi donne non torniamo al lavoro subito dopo il parto non perché non stiamo bene, ma perché nostro figlio ha bisogno di noi e noi vogliamo riempirci la vita di lui!
Le donne normali non lavorano due ore al giorno, non hanno disponibilità economica per la tata tuttofare che nelle brevi assenze sia una figura affettiva duratura per il bebè, non hanno la body guard che le accompagna ovunque...
Insomma, le donne normali devono stare a casa col bambino, per il bene di se stesse e del loro piccolo.

Ho letto insistentemente anche delle donne impegnate in politica che ritornano al lavoro in tempi record... ma giornalisti cari, ci volete prendere in giro? Sarà un po' diverso quel lavoro da quello dell'impiegata o dell'operaia?
Le varie ministre & co possono  gestirsi le giornate lavorative, mantenendo tutta la serietà del caso ed essendo acclamate come wonder women anche se lavorano una settimana al mese... pensate che le operaie/impiegate/commesse possano fare lo stesso?
A queste ultime se proprio va bene e la situazione economica familiare lo consente viene data la possibilità di fare un part time e dovranno assentarsi da casa 5 giorni la settimana per 4 ore più gli spostamenti (o meno giorni, ma per più ore).
E poi voglio confidare un segreto sia ai giornalisti che apprezzano questi ritorni al lavoro fulminei, sia alla Hunziker:  tutte le donne (che lo hanno, ma questa è un'altra storia) tornerebbero al lavoro subito se potessero farlo per due ore al giorno o un giorno la settimana: sarebbe una valvola di sfogo dalla difficile  (e bellissima) vita della mamma a tempo pieno che non lederebbe la tranquillità del loro bimbo, manca solo convincere i normali datori di lavoro delle normali mamme della fattibilità della cosa!

Insomma, va bene fare dichiarazioni lapalissiane, ma non mettiamo in discussione il sacrosanto diritto/dovere delle madri (e dopo qualche mese anche dei padri) di prendersi cura del figlio che ha messo al mondo per accompagnarlo nella vita

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