venerdì 27 dicembre 2013

Passatempi per folletti (Parte Seconda)


Finita la prima tranche di feste e sbollita la febbre dei regali, ecco che in molti avranno qualche giorno di ferie da trascorrere a casa con i pargoli.
Se non siete tra i fortunati che potranno permettersi qualche giorno di vacanza in montagna al mare o in qualsiasi posto interessante, questo periodo potrebbe rivelarsi pesante tra stanchezza lavorativa da cui riprendersi e bimbi felici di non andare a scuola, ma che si annoiano non appena hanno 2 minuti in cui non trovano qualcosa di divertente o avvincente da fare.
Certo, i regali di Natale che vi avranno invaso casa spingendovi  a pensare di trasferirvi in una tenda in giardino aiuteranno a far trascorrere molto tempo: sono i regali che i più piccoli hanno desiderato tanto e quindi ci sarà qualche giorno di euforia durante il quale sembreranno non stancarsi mai di giocarci... ma nel caso l'entusiasmo svanisca prima del ritorno a scuola (e/o al lavoro), provo a darvi qualche piccolo suggerimento per combattere la noia... ma vi avverto: l'ordine e la pulizia della casa ne risentiranno!

Sul web si trova veramente di tutto un po', qui c'è solo quello che ho provato con divertimento del folletto... e anche un po' di mamma elfo, lo ammetto!

Qualche giorno prima di Natale é venuta a trovarci un'amica che ha una bimba coetanea del folletto, abbiamo improvvisato un piccolo laboratorio con cartoncino verde (preso all'Ikea), tanta colla vinilica, qualche bastoncino per spiedini, una manciata di sale grosso ed un pugnetto di sale fino. L'idea l'ho trovata qui: http://www.finalmentenatale.it/alberi-ornamentali-1/240-alberi-con-cristalli-di-sale
...anche se il nostro risultato é stato appena un pelino più scarso. 










Altra idea messa in pratica ormai in odore di feste consisteva in visi di Babbo Natale fatti col cartoncino rosa e rosso per il cappello, decorati poi con ovatta per fare la barba e il pelo del cappello, peccato che non riesco a ritrovare il sito da cui ho preso l'ispirazione... che non ha poi avuto questi gran risultati, ma ci siamo divertite tanto e, rinforzando i visi più grandi con cartoncino bianco che gli abbiamo attaccato dietro, abbiamo ottenuto delle simpaticissime decorazioni per l'albero!








Infine abbiamo provato a sperimentare la carta pesta, coprendo un palloncino di strati e strati di pezzetti di volantini pubblicitari (non plastificati) attaccati con colla vinilica allungata con uguale quantità di acqua e stesa con pennelli non troppo sottili, abbiamo lasciato asciugare una notte, ma visto che non era ancora rigido abbiamo aggiunto qualche altro strato di carta e al pomeriggio ancora due strati di carta da cucina bianca per avere una base neutra risparmiando in tempera. Il pomeriggio seguente abbiamo colorato tutto con tempera bianca e dopo cena abbiamo fatto bocca, naso, contorno occhi... il tutto con risultati scarsini! La mattina dopo bianco negli occhi e con dei fazzoletti rossi abbiamo 'arrangiato' un cappello di fortuna, quindi finalmente alla sera abbiamo attaccato con colla diluita l'ovatta per il cappello, le sopracciglia, barba e baffi... bruttino, vero, ma quanto ci siamo divertite?







E poi continuiamo a fare biscotti di pasta frolla senza uova con aggiunta di zenzero e cannella (che il folletto ADORA) e passiamo ore a spargere farina sul piano prima di stendere la pasta, per poi premere sulle formine con forza inaudita, togliendole poi con una delicatezza inaudita... e mangiando quantità inconcepibili di impasto crudo!


BUONE FESTE!

martedì 17 dicembre 2013

Passatempi per folletti! (Parte prima)

Per noi che ogni giorno stiamo insieme a casa, il periodo natalizio é solo una buona scusa per passatempi a tema, invece per chi lavora e ha bimbi che frequentano il nido o l'asilo, questo periodo può risultare anche fonte di stress perché non si é abituati a dover occupare tanto tempo libero dei propri pargoli... quindi seguitemi in questi post!

Il folletto ha poco più di due anni ed ormai da tempo (più o meno aprile/maggio) é piuttosto interessata ai colori, in particolare quando andiamo in ludoteca si diverte tantissimo e rimane anche un'ora a colorare quando ci sono i laboratori di pittura con le 'tempere a dita'... e non vi dico di che colori ne usciamo, nonostante il grembiulino di plastica fornito. Bene, non ho intenzione di proporle a casa questo tipo di colori, né ve li consiglio, a meno che non siate genitori artisti/pazientissimi/imperturbabili/maghi delle pulizie veloci: ho sentito troppe mamme perdere le staffe dopo aver proposto convinte la pittura a mani in casa.
Io non ce la potrei fare, non ho voglia di coprire il tavolo con una tovaglia di plastica che dovrei poi lavare e il folletto con un grembiule di plastica che dovrei poi lavare, insieme al suddetto folletto che ha una propensione naturale a sporcarsi e sporcare proprio dove non é coperto e insieme a tutti i miei vestiti... insomma, preferisco non mettermi nel difficile, ma se volete provare: é molto divertente, basta procurarsi le tempere a dita, che sono atossiche e superlavabili ed un divertentissimo disastro sarà a portata di... mani!

Nel mio caso mi sono limitata a dei banalissimi (e convenientissimi, meno di due euro) acquerelli, anche questi atossici e lavabili, giusto per mettermi al riparo da incidenti. Basta qualche foglio un po' spesso (ma anche la carta per fotocopie da 80g non fa questa gran brutta figura), qualche grosso foglio di un volantino pubblicitario su cui lavorare e due bicchierini di plastica (ma anche quelli delle bambole andranno bene e saranno lavabili all'infinito) per l'acqua ed il gioco é fatto. Potrete provare a spiegare come usarli (bagnare il pennello, scolarlo appena, intingerlo nel colore e colorare, quindi lavare bene il pennello se si cambia colore e ricominciare), ma dopo un primo tentativo giusto per avere la coscienza a posto, la parte divertente é proprio vedere la fantasia che hanno nell'uso, con tante pennellate di sola acqua sul foglio e altrettante di colori (diversi, ovvio) sulle pastiglie di colori... Per me il bello é proprio vederla pasticciare (che poi basta pulire le pastiglie di colore con poca carta da cucina per rimetterle a nuovo prima di riporre tutti o quando il folletto si lamenta che 'il colore é sporco!'), illudendomi di essere anche un po' 'montessoriana' nel lasciarla sperimentare liberamente le migliori tecniche per ottenere i colori... e come potrete vedere dalle sue prime opere ogni tanto riesce anche ad ottenerle, anche se dopo un po' si distrae e ricomincia a fare confusione... o starà scientemente sperimentando nuove tecniche pittoriche?







E con una scatola di acquerelli é andato via un intero pomeriggio ed una serata e anche se poi non le interesserà più, avrà fatto una nuova esperienza, ed avrà un nuovo 'gioco' a disposizione a cui dedicarsi quando vorrà... e (tranne quando cade l'acqua) non sporca neppure tanto!

Insomma, aspettate ancora una giornata di ferie piovosa per provarli???

martedì 10 dicembre 2013

Pepparkakor… internazionali!

A volte si sbaglia. A volte é un disastro totale (come i miei ben tre tentativi di fare il torrone friabile), altre volte solo un mezzo disastro... e se ci va bene impariamo non solo cosa NON fare, ma anche cosa fare per migliorare i nostri risultati.
Ecco, questa é la cronaca di un mezzo disastro finito con una splendida sfornata di biscotti.




Tutto parte da qui: http://stilenordico.wordpress.com/2011/12/15/pepparkakor-biscotti-svedesi-allo-zenzero/ e dalla promessa dei deliziosi biscottini allo zenzero tipici svedesi, che veramente sono ancora più buoni di quelli dell'Ikea, e su questo non ho dubbi visto che li ho assaggiati in un mercatino natalizio di Stoccolma anni fa.
Però non ho lo sciroppo di melassa chiara (o quel che é) e poi visto che ne verranno tanti vorrei utilizzare anche farina integrale... quindi la ricetta si internazionalizza acquisendo lo sciroppo d'acero canadese e la farina integrale di farro italiana... e qui inizia il difficile!
I miei ingredienti per una vagonata di biscotti (e una non riuscita casetta di zenzero!):
300 g burro,
300 g zucchero di canna (ma decisamente meglio metterne i 400 g consigliati, sempre di canna però!),
100 ml sciroppo d'acero (però io il miele prima o poi lo provo, mi perdonerà l'autrice della ricetta... ma verrà un qualcosa di MOLTO diverso, ha sicuramente ragione),
3 cucchiaini di zenzero in polvere (ma la prossima volta li ridurrò a 2),
5 cucchiaini di cannella in polvere (che ridurrò a 4),
1/2 cucchiaino di cardamomo in polvere (che ometterò, sapevo che non mi piaceva, ma volevo mettere almeno una delle due spezie che non amo e ho preferito questa ai chiodi di garofano),
3 cucchiaini di bicarbonato (ma 2 saranno più che sufficienti),
200 ml di acqua,
500 g farina 00,
350 g farina integrale di farro (da tenere presente che le farine integrali in genere sono più umide, quindi da un lato pesano di più, dall'altro assorbono meno liquidi, quindi meglio aumentarne il peso rispetto alle farine raffinate).
Burro e zucchero in planetaria con frusta a foglia, aggiungo lo sciroppo d'acero, quindi aggiungo le spezie, il bicarbonato, l'acqua ed infine la farina, sempre miscelando a velocità bassa. Dopo circa 10 min spengo, divido il morbidissimo impasto in due parti e lo avvolgo a 'salsicciotto' (più zampone, direi) nella pellicola, quindi ne metto metà in congelatore perché voglio tagliare i tempi (opzione sconsigliata dall'autrice, probabilmente a ragione) e metà in frigorifero da fare in tarda serata o la mattina successiva.
Dopo circa 3 ore prendo l'impasto dal congelatore e provo a fare la casetta di zenzero usando gli stampi dell'Ikea.
La pasta si attacca miseramente al primo stampo, quindi lo pulisco e lo fodero con pellicola, mettendo invece sopra direttamente la carta forno con cui infornerò i pezzi. Va un po' meglio, ma togliere gli avanzi di pasta é piuttosto difficoltoso e non viene un lavoro molto pulito... e poi sembra troppo spessa, infatti invece dei 5 min consigliati ne servono 7/8... insomma, vengono delle pareti un po' troppo spesse che non diventano croccanti... e commetto il fatale errore di non allargare abbondantemente le fessure per l'incastro a pasta ancora calda e morbida... quindi quando raffredda faccio un disastro e si rompe tutto! Vabbè, mi farò furba la prossima volta, intanto proverò ad usata molta glassa di zucchero per assemblare la casetta anche senza gli incastri: vi farò sapere come me la caverò.
Intanto con una casetta mezzo impasto é andato, ed il folletto l'ha decisamente gradito CRUDO.
La sera addobbiamo l'albero, i biscotti li faremo l'indomani.
Ora il tempo di riposo é giusto, come consigliato stendo direttamente su carta forno e sopra pellicola: un D-I-S-A-S-T-R-O!!! La pasta rimane tutta incollata alla carta forno, togliere gli avanzi é troppo laborioso ed il risultato é pessimo, mi innervosisco e il folletto aiutante non si diverte: se vado avanti così i malumori aumenteranno e per finire l'impasto impiegherò una giornata!
 

Pensiamo.
Intanto ho stampato i biscotti troppo vicini, quindi lievitando un po' si attaccheranno fra loro, ma questo è facilmente risolvibile... come agevolare le operazioni di eliminazione avanzi?
Proviamo infarinando bene la carta forno, e anche un po' sotto e sopra l'impasto... benissimo! Non solo si staccano gli avanzi, ma anche i futuri biscotti di possono alzare senza deformarli troppo, quindi dal giro successivo potrò farli ravvicinati diminuendo gli avanzi e trasferirli poi su altra carta forno... ma cercando di farli molto sottili, perché quelli saranno poi i più croccanti. Le infornate si susseguono veloci con durate di circa 5 minuti, il tempo di vedere i bordi cambiare colore... e ricominciamo a divertirci!
Tutto bene e facciamo una gran quantità di biscotti, ma rimane qualche osservazione da fare: soprattutto nei biscotti più spessi, forse non cotti abbastanza, i gusti non sembrano ben 'amalgamati', ed alcuni risultano poco dolci o troppo speziati, eppure il burro é stato lungamente mescolato con zuccheri e spezie... proverò a fare di meglio. Poi ho l'impressione che lievitino troppo, quindi diminuirò il bicarbonato.
Però quelli con la giusta croccantezza, che poi sono la maggior parte, sono buoni, MOLTO buoni, e mi danno quel sapore e quel buon profumo di Svezia a Natale che tanto ci aveva emozionato ormai tanti anni fa.

venerdì 6 dicembre 2013

Direttamente dal ricettario della nonna.


Con il Natale torna ogni anno la voglia di casa, di famiglia, di tradizioni… e di dolci!
Mettiamoci i pomeriggi infiniti in cui non si sa più cosa inventare con i bimbi piccoli, la pasta di sale che sporca più della pasta da biscotti, la voglia di una colazione da offrire all'amato e al folletto che sia gustosa, ma senza strani ingredienti, ed ecco che la tentazione di aprire il vecchio ricettario della nonna trova soddisfazione.
Ricordi di bambina mi parlavano di questi 'biscotti al burro' che coperti fatti a forma di fiore, con al centro un candito di ciliegia e coperto di granella di zucchero era un biscotto che piaceva a tutti, quindi cerco questa ricetta.
La trovo, e qui cominciano le difficoltà:
DOLCI DI BURRO
10 uova,
350 g. di zucchero,
150 g. di burro,
un po' di succo di limone,
2 bustine di lievito.

Stop.

Cosa manca?
Un ingrediente il cui peso in una ricetta di biscotti è un elemento trascurabile…. quanta farina ci metto???

Bo, andrò per tentativi… decido di rispettare la ricetta (dimezzandone le dosi, per forza!) e comincio col mettere uova, burro, zucchero e limone nella planetaria con frusta a foglia… e resisto alla tentazione di cominciare subito a renderla più mia sostituendo lo zucchero raffinato con quello di canna grezzo (così tra l'altro comincio ad eliminarne l'ultima busta) e comincio con 350 g. di farina… ma non bastano.
Vado avanti aggiungendone 50 g. per volta, ma finisce anche la farina 00! Ok, tornerò alle vere tradizioni, quelle magari anche della bisnonna, e continuo con la farina integrale di farro… raggiungo una consistenza morbida ma lavorabile.
Appena porto in tavola la pasta su un foglio di silicone per lavorarla, ecco che il folletto sguscia dalle braccia del nonno al grido di 'Facciamo i biscotti, facciamo i biscotti!', la sistemo su un cuscino sulla sedia, stendo la pasta (e anche un po' le dita del folletto, che però ride) a circa 1/2 cm di spessore, che poi lieviterà, ed affido al folletto la mission di premere sulle formine e 'sporcarle' (sue parole) poi con la farina per fare in modo che non rimangano attaccate alla pasta.
Facciamo decine e decine di biscotti in decine e decine di minuti (un'ora e mezza per 40/50 biscotti, ed io che speravo in una resa del folletto che non arriva!), quindi incarico la zia di spennellare i biscotti con zucchero a velo sciolto in pochissima acqua e di attaccarci codeste di zucchero colorato (adorate dal folletto) e granella di nocciola (adorata da me e dall'Ing.) e magari anche qualche occhio di mirtilli rossi (adocchiati dal folletto, che intanto ne mangia non pochi).
Abbiamo finito… ma la cottura?
Ai tempi della nonna si faceva in un forno a legna, spesso dopo la cottura di pizza od altro che aveva bisogno di molto calore, approfittando del calore che diminuiva a forno non più alimentato… vabbè, provo a 180 gradi ventilati, perché devono venire croccantini da sgranocchiare al naturale, ma soprattutto pronti da essere pucciati nel latte (nel nostro caso, che mio nonno preferiva il vino!)… ed ecco il risultato!





E questo dopo il passaggio del folletto che giusto per assaggiarli ne ha mangiati 2 in 5 minuti!




DOLCI DI BURRO, la mia ricetta integrata e un po' corretta:

5 uova,
150 g. zucchero (ma la prossima volta userò quello di canna),
75 g. burro,
poche gocce di succo di limone,
1 bustina di lievito per dolci (15 g.),
500 g. farina 00,
150 g. farina integrale di farro.

Cottura circa 30 min in forno termoventilato (per cuocere le due teglie contemporaneamente) a 180 gradi.


A qualcuno salterà all'occhio che più che biscotti al burro questi sono biscotti alle uova… ma dalle mie parti (abruzzo marittimo) non era usuale l'allevamento in casa delle mucche, quindi il burro veniva centellinato (e veniva usato maggiormente lo strutto, visto che si teneva piuttosto il maiale), mentre si aveva ampia disponibilità di uova, tanto che ancora mia nonna fino a qualche anno fa allevava decine di galline… così anche questa curiosità sarà stata soddisfatta… e buona colazione!!!
(ma pare siano buoni anche nel succo d'arancia… oltre che nel vino, ci mancherebbe, mio nonno era un buongustaio!)

lunedì 2 dicembre 2013

Discorrendo di bambini, autonomia e Banco Alimentare

La prossima volta che sentirò parlare di autonomia per un bimbo di un anno potrei non avere una reazione molto elegante.
Una mamma racconta piuttosto fiera di non dormire più in camera con il figlio di un anno, dicendosi contenta del fatto che la cosa non ha scosso minimamente il bambino, mentre lei all'inizio ammette di averne sentito la mancanza, ma ora é felice della ritrovata privacy... ed io mi dico: buon per lei, ad un anno non ci pensavo neppure ad una tale possibilità, ma se il bimbo é contento sono felice per loro... ma ecco che ancora non ha finito di parlare che un'anziana signora le dice: bè, avete fatto bene: bisogna renderli autonomi questi bambini.
Ora, tralasciamo il fatto che l'anziana signora in questione non appoggia i miei metodi educativi ritenendoli troppo 'soft', escludiamo quindi l'intenzione di mandarmi una frecciatina e parliamoci seriamente: ma quale autonomia può o deve avere un bimbo di appena un anno che non cammina, non parla e mangia solo minestrone e passati esclusivamente se imboccato?
Siamo seri, veramente il dormire in un lettino fa solo é una utile autonomia?
Personalmente, ho malcelato una risata e sono uscita dalla stanza, ma la prossima volta non so mica se sarò così politically correct, sapete?
Ora che mi sono tolta questo sassolino, avrei da esporre un dubbio, molto di parte, lo so, ma credo altrettanto legittimo.
Sabato scorso c'è stata in Piemonte la raccolta di cibo nei supermercati per il banco alimentare. Si diceva che si aveva disponibilità di pasta in abbondanza, ma carenza di carni e pesce in scatola, legumi in scatola (ma perché non li chiedono secchi, che costano meno?), olio e omogeneizzati e prodotti per l'infanzia... ma io chiedo: perché???
Personalmente non ho mai utilizzato questi prodotti per mia figlia e posso giustificare a malincuore e poco convintamente il loro uso solo in caso di mancanza di tempo per adattare i propri cibi ai piccoli... però ammettiamolo: se dei genitori si rivolgono al banco alimentare, non lavoreranno (come me d'altronde e purtroppo, non é certo una critica questa) ed il tempo mancante dovrebbe essere l'ultimo dei loro problemi, quindi potranno ben tagliare carne e pasta a pezzetti e schiacciare legumi... o mi sbaglio?
Che tra l'altro con quello che costa un pasto a base di prodotti specifici (ma a che pro?) per l'infanzia mangerebbero pure i genitori, e meglio.
Ok, era solo una riflessione, ma continuerò a rifiutarmi di donare alimenti di questo genere che considero 'diseducativi' per i piccoli ed una truffa per grandi con tanti sensi di colpa e poco tempo (purtroppo ed inevitabilmente spesso) i propri figli.

Buona settimana.