martedì 19 novembre 2013

Fate la nanna... e arrangiatevi!

Ho cominciato a sentir parlare di questo famosissimo manualetto del dr Estivill quando il folletto tra i 4 e i 5 mesi ha cominciato a svegliarsi n volte per notte.
I commenti erano dei più disparati, molti dicevano fare effetto, sebbene alle critiche degli altri rispondevano di averlo applicato 'a modo loro'.
Gli altri in questione sottolineavano come fosse inumano lasciar piangere da soli dei bambini di 6 mesi (ma anche dopo) per farli abituare a dormire bene.
Mi sono sempre sentita più vicina ai critici, lo ammetto, ma non mi sono mai veramente esposta in merito, non avendo letto il libricino.
Ora che il folletto si sveglia ben poco, ma ha ancora bisogno della mamma per dormire, ho finalmente deciso di leggerlo... e le mie convinzioni si sono fatte radicali.

Le opinioni che qui esporrò non sono affatto esaustive del mio pensiero in proposito, ma sono giusto un 'assaggio' per far capire qual'è il modo che reputo sensato di crescere un bambino con amore e rispetto.

Innanzi tutto é un libro che si attribuisce una scientificità non suffragata da alcuna citazione di fonti sperimentali: tutte le percentuali sarebbero da riferire ai 'pazienti' da loro trattati... chiunque abbia una seppur minima infarinatura di cosa si definisce scientifico concorderà con me sul fatto che tali percentuali non significano quindi assolutamente NULLA.
Tale metodo deve in realtà la sua nascita ad un'altra persona, il dr Ferber, che assurdamente non viene citato.

Già questo dovrebbe bastare, ma andiamo avanti.

Uno che si ostina a chiamare mio figlio furbetto, principino spodestato, brigante e quant'altro, non può avere il mio credito.
Cercare di convincerci che lo si fa piangere per il suo bene e per salvarlo da una fantomatica insonnia infantile (che le facoltà di psicologia hanno dimenticato in massa di trattare tra l'altro) che lo porterà ad avere gravi problemi fisici e psicologici... si chiama terrorismo psicologico... e si sa che non è mai il caso di trattare con i terroristi.
Poi usa continuamente l'esempio dell'insegnare a mangiare... secondo lui una cosa che riesce a tutti i genitori... strano che non abbia mai trovato sulla sua strada genitori di figli inappetenti... MOLTO strano, però ammettere che la routine della pappa non porta necessariamente a far mangiare i piccoli gli dovrebbe far ammettere i limiti anche della routine da lui consigliata.
E poi, parla ai genitori come a dei deficienti smidollati... e non posso credere che veramente ci siano persone che accettano di fare ciò che dice loro uno che li considera tali!
E ora siamo più seri: sia l'associazione  australiana per la salute mentale infantile (nel 2012), sia solo nell'ultimo anno anche l'associazione culturale  pediatri italiani hanno messo in guardia contro i danni che potrebbero provocare sul lungo termine e che provocano sul breve termine gli innalzamenti dei livelli di cortisolo nei bambini, cosa che succede in questi episodi di 'pianto prolungato controllato', quindi sconsigliando di utilizzare tale tecnica per controllare il comportamento dei bambini.
Poi, lui è  pediatra, io sono psicologa, quindi propongo un'altra causa per il pianto dei bambini (e vi avverto, sarò ben poco originale): il bisogno di vicinanza fisica ed emotiva con gli adulti significativi che del bambino si prendono cura in un momento così delicato come quello del sonno... spiegazione assurda questa, vero?
Come mai i bimbi nel periodo dell'attaccamento (fino a circa i tre anni) dovrebbero aver bisogno di noi praticamente tutto il giorno e poi dovrebbero arrangiarsi da soli la notte?
Perché lo stesso Estivill accetta questo bisogno diurno, ma lo nega la notte?
Mistero.
Ma se può interessarvi, pare che per i montessoriani valga più o meno lo stesso, visto che invitano le madri a far addormentare i bimbi da soli nella loro culla fin dalla nascita... ed ecco che uno 'stile educativo' che mi interessa maltratta malamente i bisogni atavici del neonato... che tristezza.

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