giovedì 19 settembre 2013

PiccoloElfoTraffica 2.0: chi sarà?

Ciao! Da oggi comincia la nuova vita di PiccoloElfoTraffica... in pratica una versione 2.0 di questo blog.
Perché? Semplice, perché sono diventata mamma e gioie e difficoltà di ogni giorno mi hanno convinta a condividere con chiunque sia interessato tutto ciò che con pratica, dedizione, ma anche tanto studio sto scoprendo ogni giorno sul fantastico mondo dell'infanzia e su come noi adulti possiamo accompagnare i nostri bimbi nella crescita rispettando il più possibile i loro innati bisogni biologici e la loro giovane e a volte fragile personalità.
Non ci saranno ricette per risolvere i problemi che ogni giorno si pongono ad ogni genitore, perché ogni bimbo é diverso e ogni relazione é diversa, ma ci saranno suggerimenti pratici e riflessioni sui bisogni dei più piccoli.
Non scriverò solo post mielosi (anzi, probabilmente ne saranno pochi), non distribuirò baci e abbracci se ci saranno commenti, non é il mio stile. Ciò che voglio condividere con voi é questa nuova straordinaria esperienza, così normale eppure così importante, accompagnata da quelle che sono mie riflessioni personali, ma scaturite e supportate non solo dalla mia realtà di madre, ma da tanto studio e anche dalla mia passata esperienza come tirocinante psicologa in contatto con bambini ed adolescenti.
Non nascondo che non mancheranno critiche costruttive a metodi preconfezionati e rigidi per risolvere i più annosi problemi dell'infanzia che disturbano i genitori... e già so che arriverà qualcuno a dirmi che li ha provati e che i suoi figli stanno benissimo e sono solari e gioiosi: a questo proposito vi lascio con una riflessione e poi una citazione.
Mentre aspettavate vostro figlio, quando avete avuto un mal di testa o altri leggeri problemi fisici, avete preso il medicinale che usavate sempre (o il primo che vi sembrava adeguato al disturbo) anche se aumentava di un 1% le possibilità di un qualche danno al bimbo, oppure avete cercato con medico e ginecologa il farmaco che potesse non nuocergli o nuocergli meno? Eppure ho letto spesso che gli aumenti di problemi per il feto si aggirano spesso sull'1-2% per molti dei medicinali di uso comune che si sconsigliano in gravidanza. Sebbene si abbiano 98-99 possibilità su cento che non succeda nulla, tutte noi sono sicura che abbiamo cercato un farmaco senza rischi, o addirittura ci siamo tenute i dolori. È lo stesso motivo per cui proprio non mi sento di appoggiare certi metodi: potranno esserci anche 1000 genitori che vengono a dirmi che i loro figli stanno bene, ma nel mio tirocinio di psicologa (e anche dopo a dire il vero) ho già visto bambini e ragazzi soffrire dopo aver subito certe scelte genitoriali... che ho capito solo dopo essere diventata mamma (e aver ancora studiato) che erano sbagliate.
Continuando con il paragone, qualcuno potrebbe ancora obiettare però che durante la gravidanza ci possono essere problemi di salute che possono nuocere al feto più dei medicinali per curarli, e in alcuni casi si è costrette quindi ad assumere medicinali non scevri da rischi, ricordiamoci che sono casi gravi e che sicuramente lasciano anche tanta ansia ai genitori, e sicuramente tali medicinali si utilizzeranno per il minimo tempo indispensabile e alle minime dosi efficaci... quindi quando si decide di usare metodi che potrebbero non essere innocui per i nostri bimbi, cerchiamo di essere sinceri con noi stessi su quanto ci ledono certi comportamenti dei nostri figli e lasciamo l'uso di ogni metodo che possa farli soffrire solo a casi veramente estremi, per il minimo periodo e solo per aiutarci stare meglio quel poco che ci permetta di accudirli amorevolmente.
Se tutto questo discorso vi sembrerà oscuro, meglio. La sua funzione é solo di 'rimando' quando dai miei prossimi post si vedrà quanto io sia 'radicale' nel rispetto di esigenze e dignità del bambino, sebbene anch'io commetta errori come penso un po' tutti, ma con la consapevolezza che sono mie debolezze e non modi utili per crescere bene la bimba a cui sono capitata in sorte come madre.
E ora vi lascio con una citazione: "...Ci sono cose che si fanno o non si fanno per principio, indipendentemente dal fatto che 'funzionino' o 'non funzionino'. In questo libro difendiamo l'idea che anche nel trattare con i bambini esistono principi. Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero 'meglio' o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po' più zitti..., noi non li possiamo usare. E non necessariamente perché questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perché causino 'traumi psicologici'. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno." (Bésame mucho, Carloz Gonzales)

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