venerdì 29 novembre 2013

Quando la semplicità conquista tutti...

Per anni ho preparato crocchette e burger vegan che avevano un discreto successo tra i miei clienti, ma non in casa mia. Quando ho abbandonato l'idea di fare del catering il mio lavoro ho ancora provato, come avete visto, a trovare la crocchetta vegan che entusiasmasse l'Ingegnere, con scarsissimi risultati.
Ed ecco che un giorno che ho poco tempo per pensare e cucinare decido di preparare una semplicissima zuppa di fagioli, ispirata ai toscani (fiorentini?) fagioli all'uccelletto (scappato), che secondo una delle tradizioni erano il pasto dei cacciatori quando appunto tornavano senza aver preso nulla... e finalmente trovo un piatto vegan che entusiasma! A dire il vero é il secondo, ma ha una facilità di preparazione che ha entusiasmato anche me!



Fagioli all'uccelletto... semplificati.
Ingredienti per 2 persone e mezza:
300 g fagioli cannellini secchi,
400 g passata di pomodoro,
5 foglie di salvia,
3 cucchiai di olio evo,
poco sale grosso iodato,
un pizzico di bicarbonato per l'ammollo dei fagioli.

Per le bruschette:
5 fette di pane,
un filo d'olio per la padella.

Mettiamo i fagioli in acqua fredda con un cucchiaino di bicarbonato per circa 10 ore, quindi scoliamoli e passiamoli sotto l'acqua corrente.
Mettiamoli in una pentola coperti abbondantemente di acqua fredda, quindi portiamoli velocemente ad ebollizione, abbassiamo la fiamma e facciamo cuocere 30?40 min (dovranno essere cotti, ma ancora duretti), scoliamoli e lasciamoli da parte.
In una pentola (di coccio sarebbe il massimo) facciamo scaldare brevemente l'olio con la salvia, quindi aggiungiamo la passata e due bicchieri d'acqua, portiamo ad ebollizione e facciamo cuocere ancora 5 minuti. A questo punto aggiungiamo i fagioli, mescoliamo e cuociamo 10/15 minuti, quindi aggiustiamo di sale e facciamo andare a fuoco lento ancora una decina di minuti, spegnamo e copriamo.
Per le bruschette, scaldiamo l'olio in padella, aggiungiamo le fette di pane e tostiamole brevemente dai due lati.
Si può quindi mangiare la zuppa mettendola sui crostini e usando questi a mo' di cucchiaio: così sembrerà più rustica!

I legumi accompagnati dal pane apportano tantissime proteine facilmente assimilabili, quindi questa zuppa é un piatto unico completo, ricco e che oltre al palato riesce a scaldare anche il cuore cin il suo gusto antico.

Se posso dare un suggerimento, penso che sia ottima mangiata riscaldata, in modo che i sapori si amalgamino meglio, quindi si può preparare a pranzo (come ho fatto io) o anche la sera prima, e neppure serve passarla in frigo.

Se ne avanza, con la pasta che volete (nel nostro caso tripolini), verrà un'ottima pasta e fagioli... peccato il folletto me ne abbia lasciata proprio poca poca!


venerdì 22 novembre 2013

Crocchette fagiolose.

Avevo promesso idee vegan, e continuo a darvene, anche con l'onestà del giudizio.
Ne ho provate due versioni, e l'ideale sarebbe una media fra le due, che sicuramente proverò fra qualche settimana.
Le nostre preferenze alimentari sono un po' distanti da questi gusti così poco marcati e anche questa scarsa 'succosità', ma ho cominciato questa rivoluzione in famiglia e sono determinata a continuarla in parte per prendere abitudini migliori, in parte e soprattutto per dare un esempio di cucina consapevole anche al folletto, che voglio cresca dando per scontato che si facciano interi pasti 'animal free' (i vegani direbbero 'cruelty free', ma personalmente rimango una sostenitrice del carattere onnivoro dell'uomo) e che li veda quindi come un qualcosa di normale e non di 'diverso dal solito'.
Qui di seguito non ci sarà una vera ricetta, piuttosto una lista di suggerimenti su come creare delle crocchette di fagioli, da accompagnare con una bella insalata verde e succosa.




Per circa 15 crocchette:
250g di fagioli borlotti secchi,
3 cucchiai di granulato di soia disidratato (facoltativo, ma aiuta la morbidezza),
erbe essiccate per arrosti (o gusti a piacere)
1 cucchiaio di cipolla essiccata, o mezza cipolla tritata finemente e fatta cuocere con poca acqua ed olio,
semolino o pangrattato e semi di sesamo per impanare,
olio evo per cuocere.
Tenere in acqua con un cucchiaino di bicarbonato i fagioli per almeno 12 ore, quindi sciacquarli bene e cuocerli a fuoco basso per circa un'ora e mezza o più, aggiungendo il sale quando già sono cotti, lasciandoli poi ancora 5 minuti, quindi scolarli bene e farli raffreddare.
Far rinvenire il granulato di soia in poco brodo vegetale caldo per circa 20 min, quindi scolarlo e strizzarlo.
A questo punto si possono schiacciare o passare i fagioli al passaverdura a buchi grossi (opzione decisamente consigliata), quindi aggiungere la soia, le erbe e la cipolla, mescolare bene per amalgamare i sapori, quindi formare le crocchette e impanarle nel semolino (o pangrattato) con il sesamo.
A questo punto si possono passare in padella antiaderente con poco olio 2/3 minuti per lato girandole delicatamente con una paletta (consiglio questa opzione, anche se assorbiranno un po' più olio), oppure passare circa 20 minuti in forno a 180 gradi con poco olio (ma verranno un po' più asciutte).
Ok, non sono da leccarsi i baffi, ma in tutta sincerità non hanno nulla da invidiare alla bistecchina di pollo o tacchino cotta in padella solo con olio... e sono sane e meno costose!

martedì 19 novembre 2013

Fate la nanna... e arrangiatevi!

Ho cominciato a sentir parlare di questo famosissimo manualetto del dr Estivill quando il folletto tra i 4 e i 5 mesi ha cominciato a svegliarsi n volte per notte.
I commenti erano dei più disparati, molti dicevano fare effetto, sebbene alle critiche degli altri rispondevano di averlo applicato 'a modo loro'.
Gli altri in questione sottolineavano come fosse inumano lasciar piangere da soli dei bambini di 6 mesi (ma anche dopo) per farli abituare a dormire bene.
Mi sono sempre sentita più vicina ai critici, lo ammetto, ma non mi sono mai veramente esposta in merito, non avendo letto il libricino.
Ora che il folletto si sveglia ben poco, ma ha ancora bisogno della mamma per dormire, ho finalmente deciso di leggerlo... e le mie convinzioni si sono fatte radicali.

Le opinioni che qui esporrò non sono affatto esaustive del mio pensiero in proposito, ma sono giusto un 'assaggio' per far capire qual'è il modo che reputo sensato di crescere un bambino con amore e rispetto.

Innanzi tutto é un libro che si attribuisce una scientificità non suffragata da alcuna citazione di fonti sperimentali: tutte le percentuali sarebbero da riferire ai 'pazienti' da loro trattati... chiunque abbia una seppur minima infarinatura di cosa si definisce scientifico concorderà con me sul fatto che tali percentuali non significano quindi assolutamente NULLA.
Tale metodo deve in realtà la sua nascita ad un'altra persona, il dr Ferber, che assurdamente non viene citato.

Già questo dovrebbe bastare, ma andiamo avanti.

Uno che si ostina a chiamare mio figlio furbetto, principino spodestato, brigante e quant'altro, non può avere il mio credito.
Cercare di convincerci che lo si fa piangere per il suo bene e per salvarlo da una fantomatica insonnia infantile (che le facoltà di psicologia hanno dimenticato in massa di trattare tra l'altro) che lo porterà ad avere gravi problemi fisici e psicologici... si chiama terrorismo psicologico... e si sa che non è mai il caso di trattare con i terroristi.
Poi usa continuamente l'esempio dell'insegnare a mangiare... secondo lui una cosa che riesce a tutti i genitori... strano che non abbia mai trovato sulla sua strada genitori di figli inappetenti... MOLTO strano, però ammettere che la routine della pappa non porta necessariamente a far mangiare i piccoli gli dovrebbe far ammettere i limiti anche della routine da lui consigliata.
E poi, parla ai genitori come a dei deficienti smidollati... e non posso credere che veramente ci siano persone che accettano di fare ciò che dice loro uno che li considera tali!
E ora siamo più seri: sia l'associazione  australiana per la salute mentale infantile (nel 2012), sia solo nell'ultimo anno anche l'associazione culturale  pediatri italiani hanno messo in guardia contro i danni che potrebbero provocare sul lungo termine e che provocano sul breve termine gli innalzamenti dei livelli di cortisolo nei bambini, cosa che succede in questi episodi di 'pianto prolungato controllato', quindi sconsigliando di utilizzare tale tecnica per controllare il comportamento dei bambini.
Poi, lui è  pediatra, io sono psicologa, quindi propongo un'altra causa per il pianto dei bambini (e vi avverto, sarò ben poco originale): il bisogno di vicinanza fisica ed emotiva con gli adulti significativi che del bambino si prendono cura in un momento così delicato come quello del sonno... spiegazione assurda questa, vero?
Come mai i bimbi nel periodo dell'attaccamento (fino a circa i tre anni) dovrebbero aver bisogno di noi praticamente tutto il giorno e poi dovrebbero arrangiarsi da soli la notte?
Perché lo stesso Estivill accetta questo bisogno diurno, ma lo nega la notte?
Mistero.
Ma se può interessarvi, pare che per i montessoriani valga più o meno lo stesso, visto che invitano le madri a far addormentare i bimbi da soli nella loro culla fin dalla nascita... ed ecco che uno 'stile educativo' che mi interessa maltratta malamente i bisogni atavici del neonato... che tristezza.

venerdì 15 novembre 2013

Crepes autunnali

Rifletto spesso sulla poca coerenza che vedo nelle persone: inspiegabilmente tutti si dicono d'accordo con tutti, adottando poi a ben vedere atteggiamenti che a dir poco stonano con le loro dichiarazioni...
Sono pensieri e considerazioni che si affacciano spesso alla mia mente e sovente sono scoraggiata veder così tante persone, a volte anche a me care, comportarsi in questo modo.
Che poi ho anche provato ad affrontare il discorso, ma vengo guardata come una aliena perché non mi faccio i fatti miei e dico ciò che in realtà penso... no, capisco che non sarò mai una leader, né tantomeno la reginetta della compagnia, ma tant'è.
Mi piace pormi per quel che sono, non ritengo blasfemo esternare i miei principi e poi osare anche rispettarli nella mia vita e trovo assurdo che ormai ciò che mi stupisce é il continuare a trovare qualcuno che mi apprezza per questo e non 'nonostante' questo, mentre 10 anni fa ritenevo la coerenza il mio più grande pregio...
Ed é in sintonia con queste riflessioni che vi presento questo piatto vegan che é quello che é e che non vuol sembrare qualcosa di diverso nel loro non voler imitare nessun piatto 'carnivoro' queste crepes sono veramente ottime... però a dirla tutta anche loro mentono un po', perché  sembrano un primo, ma sono un piatto unico molto proteico!






Per le crepes:
150 g di farina di ceci,
250 ml circa di acqua,
un pizzico di sale.
Per la besciamella vegetale:
70 ml olio evo
3 cucchiai di farina (anche integrale)
600 ml brodo vegetale (nel mio caso con dado vegetale bio),
se necessario, un pizzico di sale.
Per il ripieno:
400 g di zucca pulita,
400 g champignon (nel mio caso, una scatola di champignon al naturale: 190g  da scolati),
un pizzico di sale se non si usano i funghi in scatola.
Preparare le crepes aggiungendo gradatamente l'acqua alla farina e mescolando con una frusta, fino a raggiungere una consistenza piuttosto liquida, quindi aggiungere il sale e far riposare 5/10 min. Quindi scaldare una padella antiaderente con un cucchiaino di sale e aggiungere u, grosso cucchiaio di pastella, farla stendere roteando la padella e cuocere a fuoco medio finché non avrà totalmente cambiato colore, quindi toglierla dalla padella aiutandosi con una spatola e poggiarla delicatamente su un piatto (sono piuttosto fragili), ne verranno circa 6, cercare di farle il più sottili possibile. Una volta finita la cottura di tutte, coprirle con la pellicola e lasciarle da parte (si possono preparare la sera prima, ma meglio non metterle in frigorifero).
Preparare la besciamella vegetale. Mettere il brodo sul fuoco, intanto scaldare leggermente l'olio in un pentolino che contenga almeno 1 litro,  quindi sempre a fuoco basso aggiungere la farina fino ad ottenere una palla che tende a sgretolarsi e farla tostare 3 o 4 minuti non smettendo di mescolare, a questo punto aggiungere in 2 o 3 volte il brodo caldo e mescolare bene con una frusta (bollirà decisamente), appena raggiunta una consistenza cremosa spegnere senza farla asciugare troppo.
Preparare il ripieno pulendo e facendo le verdure a pezzetti di circa 1 cm di lato, quindi scaldare poco olio evo e cuocere le verdure a fuoco vivace, in modo da cuocerle velocemente senza farle sciogliere, quando saranno cotte salare, mescolare e spegnere.
A questo punto si assembla il tutto: carta forno su teglia, quindi si spalma sul fondo poca besciamella, si posiziona la prima crepe, si mette su una metà un cucchiaio scarso di besciamella e due cucchiai circa di verdure e si chiude la crepe, ripetere lo stesso procedimento per tutte le crepes, quindi spalmare su ognuna circa un cucchiaio di besciamella.
A questo punto si potrebbe anche coprire bene e lasciare un giorno in frigorifero.
Cuocere per 10min a 200 gradi e poi dorare con circa 3 min di grill, nel caso la si sia lasciata in frigo aumentare il tempo di cottura di 2/3 min.

Il folletto ha gradito, ovviamente destrutturandolo a modo suo, ma, ben più strano, ha gradito anche l'Ingegnere... dicendo anche più volte che erano buone.
Insomma, non ci credevo, ma queste crepes molto autunnali mi hanno molto stupito, e sono anche un piatto ideale da preparare anche per degli ospiti, a nessuno passerà neppure in mente che non contiene nessun alimento di origine animale... perché saranno tutti troppo impegnati a mangiare!

Un suggerimento? In caso di ospiti, completate il pasto con un simil strudel fatto con pasta sfoglia vegetale, mele, pere, uvetta o quel che vi consiglia la fantasia e una spolverata di zucchero di canna (omettibile a dire il vero) e cannella... e vi stupirete anche di quanto possa costar poco avere ospiti... e se non può mancare l'antipasto, olive verdi e nere con grissini o tartine al paté di olive... che ne pensate?

domenica 10 novembre 2013

Farin...accia!


"Devo prendere i colori per colorare... perché altrimenti coloro per finta, ma il folletto é vero, quindi colora per vero"
Dopo questa chicca dell'ultimo minuto, mentre il folletto pasticcia con lo scotch per riposizionare con scarsa fortuna un paracolpi su uno spigolo, parliamo brevemente di una idea per una cena senza proteine animali... vegan insomma.
Ricette di farinate di ceci in padella, chiamate farifrittate in alcuni casi, si possono trovare in ogni sito di alimentazione vegan e vegetariana, e sono ottime, con cipolla rossa poi sono proprio uno spettacolo!
Per essere veramente completa da un punto di vista nutrizionale però ogni farinata di ceci (e sempre i legumi) deve essere accompagnata anche da cereali, questo per far sì che le proteine diventino complete ed assimilabili... quindi mi sono detta: e se provassi con un piatto proprio unico?
Ed ecco cos'ho preparato:
 


Ingredienti:
180g farina di ceci,
50g farina di mais per polenta istantanea,
2 o 3 cucchiai di olio evo,
1 cucchiaino di sale,
450 ml circa di acqua,
1 cucchiaino bicarbonato di sodio,
1 zucchina o 1 cipolla rossa (o funghi, o quello che vi suggerisce la fantasia) facoltative.

In una ciotola versare le farine, il sale ed il bicarbonato, quindi aggiungere gradatamente l'acqua mescolando con una forchetta o meglio con una frusta, quando si ha una pastella sufficientemente 'liquida', aggiungere un filo d'olio.
Se avete tempo, lasciate riposare mezz'oretta... io avevo 5 minuti.
Scaldare poco olio in una padella antiaderente e se si vogliono aggiungere vegetali, aggiungerli e cuocerli.
A cottura ultimata aggiungere la pastella... aggiungerne tanta in base a quanto la si vuole alta, con questa dose ne viene una alta 2/3 cm su una padella da 28, oppure una di circa 2 cm più una buonissima sottile e croccante (opzione consigliata, la seconda da fare velocemente senza aggiunte di vegetali dopo aver tolto la prima e ripassato un filo d'olio).
Il bicarbonato la farà gonfiare e la renderà morbidissima, anche se una volta tolta dal fuoco si sgonfierà abbastanza.
Anche se é un piatto unico, é ancora più appagante se accompagnata da un'insalata, mentre l'eventuale focaccia sottile é ottima anche il giorno dopo, tagliata a striscioline renderà un'insalata per il pranzo al lavoro (o a casa) un piatto unico gustoso e sano.
É piaciuta a tutti, e per essere un piatto vegan questa in casa nostra non é esattamente la norma... e non pensate subito al folletto!

(Il paracolpi, dopo un primo riposizionamento, non ha trovato pace...)

lunedì 4 novembre 2013

Tre civette sul comò.




Si dice 'Aprile, dolce dormire ', non so voi, ma a me fa venire molto più sonno invece l'autunno. Sì, ammettiamo che é giusto una sfumatura, visto il cronico bisogno di dormire degli ultimi due anni, ma in autunno il letto assume un fascino particolarmente marcato.
Sarà che le giornate con un folletto chiuso in casa sono più stancanti, sarà che come si vede dalle foto la fantasia è messa a dura prova, sarà che i terrible two cosiddetti possono essere a tratti veramente pesanti, sarà certamente che le giornate che si accorciano non mi fanno sprizzare vitalità... insomma, sarà quel che sarà, ma la stanchezza crea mostri... anche in senso letterale!
E quindi ecco i gufi che diventano civette un tantino rigide sul comò, ma soprattutto, tutta una quasi (lo so, senza il quasi) mostruosa fattoria di Dido autoprodotto e non, che ogni volta che esce dalle sue scatole diminuisce inesorabilmente di volume, ritrovandosi spiaccicato su tutto il pavimento in minuscole briciole... e ancora non riesco a spiegarmi perché nelle mani del folletto questa innocua pasta da modellare non riesca mai a rimanere integra... misteri della vita.
E quando arriveranno le piogge e il freddo gelido so che le ore negate all'aria aperta saranno sempre più lunghe da passare... a meno che anche il folletto sia ghermito da invernale pigrizia... sì, lasciatemi illudere ancora un po'!