lunedì 28 ottobre 2013

Ma la sculacciata?


Di qualche giorno fa è la notizia di una ricerca che avrebbe scoperto che la violenza fisica sui bambini li predispone a loro volta a ricorrere alla violenza.
La mia considerazione è: ma và? Pensavo li spingesse a diventare pacifisti! Il problema però non è la notizia, di per sé giusta, seppur scontata... bensì il fatto che a quanto pare non sia così scontata, visto i commenti che ho letto. C'è ancora chi pensa che la classica sculacciata non sia da considerarsi violenza e che addirittura abbia una valenza educativa... la loro giustificazione? Mi hanno sculacciato e sto bene.
A queste persone vorrei dire, vi credo, ma non tutti stanno bene, i bimbi poco piú sensibili riportano traumi a lungo termine per i quali continueranno a sentirsi colpevoli e sbagliati, quelli più nervosi invece molto probabilmente riconosceranno nella violenza un mezzo per imporsi... e la cosa più allarmante e che la penseranno così anche i molti bimbi che considerano i genitori gli umani più infallibili...
Non ritengo utili né non dannose neppure le urla, e comunque aborro ogni tipo di violenza fisica ai bambini, considerandola un atto di vigliaccheria degli adulti.
La mia domanda a chi giustifica il ceffone (pericoloso anche per la salute a breve termine, ricordiamocelo) o la sculacciata è: ma se non riuscite a far fare ad un adulto ciò che volete, lo sculacciate? Gli date un ceffone? No? Come mai? Avete paura che reagisca per caso? Quindi potete sculacciare un bimbo perché siete codardi, giusto?
Oppure non picchiate un adulto perché non pensate che si risolvano i dissapori con la violenza? E quindi perché con un bambino dovrebbe essere diverso?
Ok, i bimbi sanno come far saltare i nervi, ma ricordiamoci che gli adulti siamo noi, siamo noi a dover trovare una soluzione per superare i loro capricci, siamo noi il loro punto di riferimento e il loro più importante esempio.
Lo so anch'io che é difficile, so che a volte la voce si alza di troppi toni dall'esasperazione, ma da qui ad alzare le mani ce ne passa, non pensate anche voi?
E anche quando alziamo la voce, ricordiamoci che il bambino CREDE a TUTTO ciò che gli diciamo, quindi evitiamo i dannosissimi: 'fai SEMPRE così', 'mi fai SEMPRE arrabbiare', 'non ne combini MAI una giusta', 'SEI un bambino CATTIVO', e via dicendo... se capita una volta non succede nulla, ma riflettete: qual'è il messaggio che passa alla lunga?
Che poi, un 'mi hai fatto arrabbiare', 'fai più attenzione', 'non mi hai ascoltato', 'ti stai comportando male' sarà più sincero e lascerà ampi argini di miglioramento, sia a noi adulti che ai bambini.
E fin qui sembro la super mamma equilibrata con la figlia tranquilla e buona buona. No, non é proprio così, soprattutto per la prima parte dell'affermazione.
I bimbi ci fanno arrabbiare, é vero, con loro spesso é inutile spiegare e discutere, verissimo... ma anche perché fisicamente pensano in maniera diversa da noi: ricordiamoci che pensiero astratto ed ironia vengono acquisiti intorno ai 14/15 anni!
Però mentre son lì che lagnano non ci viene proprio in mente come prima cosa, e diversamente che con un adulto non possiamo piantarlo lì e andar via... e allora capisco che la voce si alzi anche più di un tono, capisco che la presa per fermarlo o spostarlo si faccia più brusca... ma ricordiamoci SEMPRE, in ogni momento, che è un bambino e che se anche vogliamo attribuirgli le peggiori intenzioni, gli adulti siamo sempre noi: noi siamo il loro esempio, e se non pensiamo che la violenza sia giusta, non dobbiamo usarla con loro, in nessuna forma, MAI.
E se proprio scappa, almeno non giustifichiamo il suo scopo educativo e appena calmi... CHIEDIAMO SCUSA.
Però é proprio meglio che non succeda, preferisco di gran lunga chiedere scusa per un modo o una risposta brusca.

Ci sarebbe ancora da parlare ore contro la violenza, ma spero che queste poche considerazioni abbiano convinto chi non sapeva ancora che via prendere e che abbiano almeno instillato il seme del dubbio in chi ritiene la sculacciata un metodo educativo.
Per noi convinti contro ogni tipo di 'alzare le mani' sui bambini (e non) invece rimane  la sfida di ogni giorno nel riuscire ad onorare le nostre convinzioni, dandoci una auto pacca sulle spalle ogni volta che ci riusciamo (mentre magari ci dicono che non abbiamo abbastanza pugno fermo) e cercare di migliorarci ogni volta che la voce si alza troppo.

martedì 22 ottobre 2013

Anche i folletti si ammalano.

Il folletto malaticcio
Sembra tutto un capriccio,
Non vuole giocare, non vuol colorare.
Cosa mai vorrà fare?
In braccio alla sua mamma solo vuol stare.
Ma quando finalmente lo capisci
E di coccole lo sfinisci,
Cosa farà il tuo folletto?
Guarito, salterà giù dal letto!


Ebbene sì, a quanto pare anche i folletti continuano ad ammalarsi.
Devo ammettere che non viviamo le sue malattie come momenti di ansia, quanto piuttosto come brevi periodi di riposo concessi dallo stato di dormiveglia in cui cade quando è malata... o sarebbe meglio dire in cui 'cadeva'... E già, perché anche per le malattie l'Ingegnere ha ragione quando dice che i bimbi sono degli abitudinari che cambiano abitudini una volta la settimana... perché al primo virus di questa nuova stagione di malanni... il folletto é diventato lamentoso al limite della sopportazione... ed anche quasi insonne!
Ok, ok, voglio vivamente sperare che la colpa sia dei due giorni di cortisone, ma so che é solo una pia illusione, visto che i lamenti instabili e incontentabili sono iniziati non appena passata la febbre, prima del cortisone, e sono finiti (finiti?) due giorni dopo averlo smesso... sarà questa la nuova abitudine?
Ora aspetto che cambi, anche fra tanto tempo, basta che sia prima della prossima malattia!

mercoledì 16 ottobre 2013

La gravidanza non è una malattia.

Generalmente non parlo di attualità, anche perché pur leggendo qualche giornale, guardo pochissima tv... ma lasciatemi dire due parole.
Cara Hunziker, spero tanto che tornando a 'Striscia' tu abbia spiegato meglio il tuo pensiero ma non avendoti vista ti spiego un attimo,come stanno le cose... al limite reperita adiuvant.

Noi mamme lo sappiamo bene che la gravidanza non è una malattia, anche se dopo un parto naturale difficile, in cui ti hanno messo più punti che a una porchetta, e non ti avvicini ad una sedia senza portare con te un cuscino morbidissimo o meglio una ciambella come chi soffre di emorroidi, ti assicuro che ti con vincerebbe sederti sul bancone del tuo programma solo una bella dose di antidolorifici... o una più consistente di euri.

La gravidanza comunque non è una malattia, ci trovi d'accordo, ma noi donne non torniamo al lavoro subito dopo il parto non perché non stiamo bene, ma perché nostro figlio ha bisogno di noi e noi vogliamo riempirci la vita di lui!
Le donne normali non lavorano due ore al giorno, non hanno disponibilità economica per la tata tuttofare che nelle brevi assenze sia una figura affettiva duratura per il bebè, non hanno la body guard che le accompagna ovunque...
Insomma, le donne normali devono stare a casa col bambino, per il bene di se stesse e del loro piccolo.

Ho letto insistentemente anche delle donne impegnate in politica che ritornano al lavoro in tempi record... ma giornalisti cari, ci volete prendere in giro? Sarà un po' diverso quel lavoro da quello dell'impiegata o dell'operaia?
Le varie ministre & co possono  gestirsi le giornate lavorative, mantenendo tutta la serietà del caso ed essendo acclamate come wonder women anche se lavorano una settimana al mese... pensate che le operaie/impiegate/commesse possano fare lo stesso?
A queste ultime se proprio va bene e la situazione economica familiare lo consente viene data la possibilità di fare un part time e dovranno assentarsi da casa 5 giorni la settimana per 4 ore più gli spostamenti (o meno giorni, ma per più ore).
E poi voglio confidare un segreto sia ai giornalisti che apprezzano questi ritorni al lavoro fulminei, sia alla Hunziker:  tutte le donne (che lo hanno, ma questa è un'altra storia) tornerebbero al lavoro subito se potessero farlo per due ore al giorno o un giorno la settimana: sarebbe una valvola di sfogo dalla difficile  (e bellissima) vita della mamma a tempo pieno che non lederebbe la tranquillità del loro bimbo, manca solo convincere i normali datori di lavoro delle normali mamme della fattibilità della cosa!

Insomma, va bene fare dichiarazioni lapalissiane, ma non mettiamo in discussione il sacrosanto diritto/dovere delle madri (e dopo qualche mese anche dei padri) di prendersi cura del figlio che ha messo al mondo per accompagnarlo nella vita

lunedì 14 ottobre 2013

Ecomamma mancata 3: il cibo!

Ed eccoci alla terza puntata, quella che dovrebbe vedermi come esperta in materia, visto che per qualche tempo mi sono occupata di catering e cene a domicilio... no, non sperateci: ho detto DOVREBBE!

Oggi più che mai risparmiare in cucina é d'obbligo e benché si pensi spesso il contrario, spesso anche molto ecologico!
Intanto partiamo da un assunto fondamentale: la carne e le proteine animali non andrebbero assunte tutti i giorni. Carne rossa solo saltuariamente, che non solo non ci fa questo gran bene, ma é anche una  fonte di inquinamento dell'aria. Almeno 2 volte pesce, tante proteine vegetali.
Ok, ma come traduciamo questi sani principi in una dieta sana, gustosa, ma anche economica e facile?
A voi qualche suggerimento pratico, anche se sul tema cucina tornerò spesso!

Primo: evitiamo gli sprechi!
Gli sprechi non rispettano né portafogli né ambiente, quindi riduciamoli al minimo facendo un po' di programmazione settimanale dei cibi freschi che ci servono e compriamo solo quelli.
 Non prepariamo porzioni esagerate che verranno depositate per chissà quanto tempo in frigorifero (chi di noi non ha un pezzetto di formaggio, meglio stagionato così dura più a lungo, per la volta che si ha ancora fame?). E se proprio non riusciamo a non produrre avanzi, allora dedichiamo un pasto al loro consumo... più veloce di così!
Piuttosto che avere troppi alimenti freschi in vista di possibili ospiti (non sicuri) acquistiamo qualche surgelato: costano un po' di più, ma ci saranno utili se una volta avremo molta fretta, oltre a rivelarsi un risparmio nel diminuire ciò che dal frigo finisce direttamente in pattumiera!
E se avanziamo tante verdure crude diverse? Improvvisiamo un contorno etnico cuocendole in latte di cocco ed aromatizzandole con curry e curcuma a piacere! (Idea di Nigella Lawson, quindi state sicuri dell'ottima riuscita!)

Secondo: carne e pesce.
Utilizziamo carne rossa non più di una volta la settimana, e ricordiamoci che anche gli hamburger sono carne rossa, economica e buona (sul salutare non mi pronuncio!).
Ricorriamo alle torte salate con uova e/o formaggi per utilizzare le verdure (ok, anche per far fuori quelle due fettine di prosciutto che stanno rapidamente invecchiando!).
Il pesce, bé, se lo sapete pulire e cucinare, via libera al pesce azzurro dal pescivendolo: buono ed economico... altrimenti?
Le trote costano generalmente poco ed hanno poche spine: in forno a 200 gradi circa un'ora, avvolte in carta alluminio e condite all'interno con prezzemolo, sale, scorza di limone e volendo aglio sono una cena buona, veloce ed economica (e che ne dice di cuocere insieme anche un po' di patate?).
Oppure divertiamoci a fare crocchette con i filetti di merluzzo surgelati (lessati!), anche se in questo caso sarà il caso di utilizzare anche qualche uovo, oltre a pangrattato e prezzemolo... ma con i filetti solo lessati sono ottime anche le insalate di pesce con prezzemolo, verdure a dadini crude o bollite, o patate.

Terzo: le proteine non animali.
Ammettiamolo però, per molti di noi il vero problema sono almeno quei due pasti a settimana in cui non utilizzare alimenti animali!
Una buona idea può essere dare un'occhiata ad uno dei tanti siti di cucina vegan (che cioè non utilizza nessun derivato animale) che ci sono in rete.
Comunque vi lascio qualche suggerimento già qui (e per il futuro ho qualche ricetta appetitosa da proporvi).
Ogni tanto, magari quando lo trovate in offerta, provate a bere a colazione una bevanda a base di soia (detta comunemente latte di soia), rischiate che vi piaccia e anche di digerirla meglio del latte vaccino... e se non vi dispiace sperimentare, assaggiare anche le bevande a base di riso (dolce e spesso apprezzata anche dai bambini), di avena, kamut o orzo. Sconsiglio invece il cosiddetto latte di mandorle che si trova nei supermercati, perché ricchissimo di zuccheri aggiunti, se volete provarlo, cercatelo nei negozi bio: costosissimo, ma buono.
Ovviamente utilizziamo i legumi, sempre però in abbinamento ai cereali per rendere le proteine biodisponibili (cioè assimilabili dal nostro organismo). Quindi via libera a pasta e fagioli o piselli o ceci, oppure riso e piselli, con un contorno di verdure crude o cotte. Ottimi anche i minestroni o le vellutate con buona presenza di legumi e un po' di pasta o riso.
E cosa ne dite di un'insalata di fagioli (provate anche quelli rossi o neri!) con mais e verdure crude, grigliate o saltate? Magari accompagnata da caldo pane abbrustolito con un filo di buon olio extravergine?
Oppure farinata? (e aspettate le mie ricette sprint al proposito!)
Volete osare? Insalata o zuppa con lupini e crostini di pane!

...cominciate a pensare che due pasti senza proteine animali siano un po' pochi, vero?

giovedì 10 ottobre 2013

Vi farò vedere... i sorci verdi!

 
 "Domani sera invitiamo i nonni a cena per festeggiare la festa dei nonni, sei contenta?"
"Sì, facciamo i topini verdi!"
"Mmm, ok!": far vedere i sorci verdi ai nonni d'altronde non é il sogno proibito di ogni mamma?
 
 
 


E sorci verdi per dessert sono stati.
Abbandonando idee ardite di topini di zucchero colorati, che già quelle torte tutte moderne e colorate (pasta di zucchero!) che ogni tanto mi diletto a decorare vengono guardate con sguardo indagatore, decido di colorare con la più tradizionale menta  e de-veganizzo una vecchia ricetta del periodo in cui mi sono data al catering.
In pratica recupero la ricetta originale dal libro 'Cucinare con le erbe' (Mondadori), uso latte vaccino al posto del latte di soia o riso consigliato, reintroduco le uova, assenti nella mia versione, ma che sicuramente danno corpo, riduco come sempre la quantità di zucchero, e continuo ad usare il mio caro (in tutti i sensi!) agar agar al posto dei fogli di gelatina.
Se vi va di provare, anche senza topini, ecco la ricetta, basta per 6 stampini monoporzione da budino.

Budino alla menta
400 ml latte vaccino,
50 ml sciroppo di menta,
2 uova,
70 g zucchero di canna,
1 cucchiaino colmo di agar agar in polvere.

In un pentolino,  mettete a scaldare il latte con lo zucchero, lo sciroppo di menta e le uova sbattute, mescolando.
Portate ad ebollizione.
Intanto sciogliete l'agar agar in 2 cucchiai di latte freddo, quindi aggiungete al composto e fate bollire 5 minuti.
Spegnete e mettete il budino negli stampi monoporzione o in uno stampo più grande, ottimo uno stampo da plumcake.
Se avete stampi in silicone, meglio, potete prepararli subito e una volta rassodati non avrete problemi ad estrarli.
Altrimenti aspettate qualche minuto che il composto sia meno bollente e versatelo in stampi foderati di pellicola trasparente, sarà utile per estrarre i budini senza rovinarlo.

Ok, ok, se avete il libro vi renderete conto che ho cambiato ben più di 2 ingredienti... anche il procedimento è leggermente più sbrigativo, ma il risultato è ottimo!

Vi chiederete... e i nonni come hanno reagito?
La nipote era così contenta dei 'topini verdi' che neppure si sono accorti di aver mangiato i 'sorci verdi'!

lunedì 7 ottobre 2013

Ecomamma mancata 2: detergenza&cosmesi.

Diciamocelo, nei primi almeno tre mesi da mamma il massimo di cosmesi a cui aspiriamo é una doccia, attimo più di riposo che di pulizia: lo avessimo nella doccia (e a casa!) useremmo anche l'acido muriatico per lavarci, altro che docciaschiuma emollienti, shampoo ricostituenti e balsamo districanti e illuminanti.
Però cominciamo ad essere subito concentratissime sull'igiene del nostro piccolo: salviette, dischetti di cotone con latte detergente e/o bidet ad ogni cambio, e sicuramente bagnetto tutte le sere (questo perché ci hanno detto che favorisce il sonno, mah!).
Cosa si può fare per diminuire l'impatto ambientale dei nostri neonati?
Sicuramente per le mamme ecoeco e bravebrave la scelta migliore sono i pannolini lavabili: inquinamento e anche spese ridotti al minimo. Personalmente, ero partita prima del parto con le migliori intenzioni, mi ero un po' informata ed ero convinta che appena rimessa in piedi avrei cominciato ad usarli... ma non l'ho mai fatto, dandomi mille alibi. Quindi qui posso fare solo una cosa in proposito: esprimere la mia più grande ammirazione per tutti i genitori che li usano. (E magari inserire anche qualche sito che ne parla).
D'altronde non mi definirei una ecomamma così mancata se fossi riuscita a mettere in pratica tutto ciò che mi sembra giusto, ecologico ed intelligente!
Allora parlo di ciò che conosco, dei piccoli passi e piccoli cambiamenti che se non cambiano il mondo in meglio, almeno rallentano il suo cambiamento in peggio.
Nel bagnetto sono sempre stata piuttosto ecofriendly.
Diciamolo subito: non facciamolo solo perché crediamo che aiuti il sonno notturno... Certo, é un bel rituale, rilassante più per noi che per il piccolo, ma purtroppo anche stancante più per noi che per lui!
Quindi se una sera siete troppo stanchi, o ancora meglio se decidete di non farlo tutte le sere, non sentitevi in colpa, non ascoltate chi vi dice che é per questo che non dorme bene: in realtà é una scelta che rispetta la pelle dei bambini.
I bebè non sudano molto e soprattutto hanno una produzione ormonale minima, quindi il loro sudore non puzza come quello adulto, aggiungiamoci che soprattutto nei primi mesi non svolgono grandi attività fisiche ed il risultato é che un paio di bagnetti alla settimana sono più che sufficienti. (Nel caso di dermatite atopica sono fin troppi addirittura).
E allora ok ad 1 bagnetto alla settimana con detergenti specifici, delicati (e anche ecologici: ne usiamo così poco che può anche costare un po' di più!), ma se lo facciamo ogni giorno? Nel rispetto del bambino prima ancora che dell'ambiente, usiamo l'amido. Esiste l'amido da bagno che costa poco e già in piccole quantità lascia la pelle morbida rispettandola.
Per mamme vegane e/o che si dilettano nella preparazione casalinga del seitan é ottimo anche l'amido che avanza, basta lasciarlo asciugare. Invece non ho mai provato amido che non sia di grano, ma mi piacerebbero testimonianze al riguardo!
Appena però il folletto ha cominciato a stare in piedi, abbiamo cominciato con le docce insieme: occhio alla sicurezza con tappetino antiscivolo e magari uno sgabello per lasciarli giocare.
La scelta della doccia insieme é utilissima d'estate perché ci si rinfresca insieme, mentre in occasione degli immancabili raffreddori é un occasione per una aerosol ben poco fastidiosa... e il vantaggio per tutto l'anno é che aiuta anche a migliorare la confidenza con l'acqua ancor più del bagno in vasca o vaschetta.
Credetemi, in questi inverni ho trovato utilissima la nebulizzazione in doccia per combattere il raffreddore, nei casi peggiori anche con una doccia al giorno o più di una sfruttando il bisogno di pulizia del papà... il tutto riducendo al minimo e spesso al niente l'uso di detergenti (che tra l'altro per quanto delicati, se vanno negli occhi un po' fastidio lo danno, statene certi!)
Vogliamo poi parlare delle creme post bagnetto?
A meno di pelle secchissima o dermatite, non serve. In caso di dermatite grave sentire il medico.Altrimenti olio di mandorle (ottimo anche per noi!) o creme senza schifezze. Cioè? Si può consultare on line un biodizionario che ci aiuta a capire l'inci (gli ingredienti), ma giusto per cominciare teniamoci lontani dagli onnipresenti petrolatum e paraffina che sono oli minerali che chiudono i pori e non lasciano respirare la pelle.

E noi?
Per me ho compiuto solo tre piccoli passi.
Il primo: ciao ciao balsamo! Certo, potrei usare aceto o acqua con acido citrico, ma normalmente ci rinuncio e basta: rinuncio al primo giorno di capelli morbidi e lucenti, ma ne guadagno 3 o 4 di capelli puliti! (solo d'inverno, purtroppo!). Così c'è un doppio vantaggio: inquino meno col balsamo, ma anche meno con i normali shampoo, usandoli meno volte.
Secondo: come già detto, utilizzo di creme post doccia ridotto all'osso, meglio olio di mandorle o altri, almeno d'inverno!
Terzo, e qui mi dico brava: sostituito il deodorante con acqua e bicarbonato. Semplicemente, in un bicchiere d'acqua aggiungete 2 o 3 cucchiaini di bicarbonato e rimestate, rimestate, rimestate. Aspettate mezz'oretta, poi rimestate ancora. Aspettate ancora e poi travasate in un vecchio spruzzino per deodorante. (avrete creato una soluzione satura di bicarbonato!) A questo punto potete aggiungere oli essenziali a piacimento, dal tea tree oil antibatterico, alla menta rinfrescante, a ciò che più vi piace... Io? Sto ancora finendo i campioncini di profumi in bustine che ho sparsi per la casa!
E ad ogni utilizzo ricordatevi solo di agitare la soluzione: facile, economico... e soprattutto efficace!
Come potete vedere sulla cosmesi&detergenza sono proprio scarsa come ecologia, ma i miei minuscoli passi saranno sicuramente alla portata di ognuna/o di voi.
Perché quindi scrivere questo post inutile? Perché non esistono solo supermamme casalinghe che si fabbricano dal sapone ai regali di Natale, né solo mamme lavoratrici che comprano tutto bioecopulito e saltellano felici dall'ufficio al fare le marmellate passando per il coltivare l'orto senza scomporsi per nulla.
Io voglio credere (e diciamocelo, ne ho viste) che esistano anche mamme casalinghe (non sempre per scelta) che pur spendendosi con gioia per figli e casa, hanno anche bisogno di svago, di tempo per sognare e anche per riposare, e che non sono rare le mamme lavoratrici che vorrebbero più tempo da dedicare a figli e famiglia, ma che passano le giornate correndo trafelate fra impegni lavorativi e famigliari e anelano ad avere anche un po' di tempo per sé. Ecco io parlo a queste mamme, perché sono convinta che se un cambiamento potrà esserci, questo non potrà che nascere da noi persone normali, che conviviamo ogni giorno con i nostri limiti e difetti e che vogliamo migliorarci giorno per giorno, con i nostri modi ed i nostri tempi. Scrivo per tutte coloro che leggendo in giro di super mamme impegnate in mille progetti, gettano la spugna pensando di non poter mai fare altrettanto... sapete cosa vi dico? Tutta la mia ammirazione per chi riesce in tutto, ma se ogni donna normale non farà i piccoli passi che si sente di fare, non potrà cambiare mai nulla.

martedì 1 ottobre 2013

La parola al folletto: la nostra prima crociera.

Era da un po' di giorni che mamma e papà si comportavano in modo strano, preparavano cose e parlavano sorridendo di ferie e di crociera... ed io ho pazientemente aspettato martedì scorso per capirci qualcosa.
La giornata è iniziata bene perchè papà non è andato via, anche se mi hanno svegliata.
Giravano per casa velocissimi e mi hanno lasciata impiastricciarmi ben benino con il biscotto senza cercare di insegnarmi a mangiarlo (risultato:biscotto ovunque! Nota della Mamma, d'ora in poi NdM).
Partiamo con la macchina di papà, controllo un attimo che l'interno delle palpebre sia a posto e poi aspetto a lungo di arrivare a Savona.
Arriviamo sotto un tendone bianco e dei signori prendono non solo tutte le cose che mamma e papà avevano preparato, ma anche la macchina! ...e loro non si lamentano... boh!
Entriamo in una casa grande e ci sono delle signore che non conosciamo, ma ci salutano sorridendo... a dirla tutta da qui in avanti sorridono sempre tutti, anche mamma e papà, e questa cosa mette allegria. Stiamo un po' in questa casa con le vetrate, poi ci chiamano e dopo 2 min di coda (hanno detto così mamma e papà, io non ho capito cosa sono i minuti!) entriamo in una casa enorme che sta sull'acqua... altra gente ci saluta sorridendo.
Si va subito in un posto dove si mangia, e un signore sorridente vestito come tanti altri in quel posto (un cameriere in divisa, NdM) prepara un bellissimo seggiolone... che proverò un attimo, ma abbandonerò subito per tornare tra le braccia della mamma, che sono più comode. Ci sono tanti piatti con tante cose da mangiare, ne assaggio un po' e sono proprio buone... ma non come il latte di mamma! Poi ci sono anche contenitori colorati con dentro pezzetti colorati che profumano e mamma e papà li mangiano di gusto (frutta fresca! NdM).
Dopo un po' ci dicono che è pronta la nostra cabina, che poi è una stanza bella grande con un letto enorme, un divano, tante luci e specchi e un bagno più piccolo del nostro. C'è anche una finestra, ma non si vede molto fuori (certo, c'è una scialuppa davanti! NdM).
Dopo qualche tempo si sentono dei suoni forti, mamma e papà si mettono addosso un coso arancione buffissimo e lo mettono pure a me che non ne sono proprio entusiasta e mi portano fuori dove troviamo tante altre persone con quel coso buffo addosso, un bimbo che dorme nel passeggino con il coso buffo sul passeggino (ma sto meglio io che anche se con quel coso sto scomoda, però sono in braccio alla mamma e un po' al papà) e delle persone che hanno un coso simile, ma giallo, che ci dicono cosa fare. Poi si torna in stanza, ci togliamo quei cosi e andiamo a scoprire questo posto che chiamano nave.
È grandissima, ci sono tanti piani e si va da uno all'altro o con le scale, o con ascensori o con ascensori di vetro... e si vede che è tutto strano e molto colorato.
Fuori fa un po' fresco, ma c'è gente sdraiata su dei lettini (ce n'è un'infinità) e poi ci sono anche delle piscine, più piccole di quella dove vado io, ma più belle ed una è al coperto (e hanno anche l'idromassaggio! NdM). In questo posto poi c'è sempre qualcosa da mangiare ed io ho mangiato tantissima pizza al formaggio!
Giriamo un po', siamo nel mare e andiamo veloci.
Quando comincia ad esserci meno luce fuori, andiamo in una sala enorme con tante luci, tanti tavoli e tante persone che parlano. Anche qui mi preparano un seggiolone, ma ormai l'ho già provato e non mi interessa più. Mamma e papà mangiano tante cose belle e dicono che sono molto buone, ma anche la mia bisteccona di pollo con le zucchine è buonissima! Mentre il passato di verdure lo lascio volentieri.
Giriamo ancora un po', poi mi fanno il bagno in una bella vaschetta e facciamo la nanna tutti vicini nel lettone e dormo benissimo.
Al mattino di nuovo si mangia e torniamo in stanza per un pisolo, poi si mangia, controllo che le palpebre siano a posto e in un attimo siamo in un posto altissimo e stranissimo (la Sagrada Familia NdM), fuori piove e ci mettiamo un po' a tornare in nave...
La giornata va avanti come quella prima, sempre in braccio al papà e ogni tanto alla mamma.
In questo posto sono tutti gentili, io li guardo e tutti mi salutano sorridendo sempre e si fermano a parlare con me parlando anche diverso da come fanno mamma e papà, anche se ogni tanto papà gli risponde nello stesso modo... io sto benissimo e mi diverto un casino.
La sera a cena stiamo in un tavolo con altri due bambini e facciamo anche noi 2 chiacchiere.
Dopo aver dormito benissimo, il giorno dopo c'è il sole e andiamo a fare un giro, è un bel posto, anche se ci sono tante case (Palma di Maiorca, NdM),si torna in nave e pigriamo un po'.
La sera a cena c'è tanta musica e io ballo con papà, con la mamma e anche con uno dei signori che ci portano sempre il cibo. Mi hanno messo un vestitino (sera di gala, NdM) e dopo cena mi portano in un altro posto con tanta gente dove ascoltiamo un signore vestito di bianco che parla e poi tutti battono le mani ( cocktail del comandante a teatro, NdM).
Nanna e l'ultimo giorno c'è il sole, ma rimaniamo a pigrare tutto il giorno sulla nave e io mi godo il mio papà e tutte le persone che vengono a salutarmi.
Il giorno dopo mi buttano giù dal letto al mattino presto, mangiamo (facevano delle mele cotte spettacolari!) e lasciamo la nave, con tutti che ci salutano, in pochissimo tempo riprendiamo la macchina e le cose che la sera prima avevamo lasciato fuori dalla stanza e andiamo a trovare i nonni.
È stato bellissimo! (poi però è stata una delusione vedere che non mi salutano più tutti) :-(